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L'economia italiana è innovativa, basata sulle conoscenze e globalizzata. In Italia vi sono numerose industrie che producono prodotti di alta qualità che sono molto apprezzati e richiesti in tutto il mondo. Queste caratteristiche sono i tratti distintivi di un'economia moderna e dinamica; tuttavia, esse rendono l'Italia vulnerabile ai rischi di contraffazione e pirateria a livello globale.
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L'Italia produce prodotti di alta qualità e ottiene significativi vantaggi dalla Proprietà Intellettuale e dai marchi italiani. È inoltre ben integrata all'interno dell'economia globale grazie alla sua partecipazione attiva nelle catene globali del valore. Ciò la rende particolarmente suscettibile agli effetti dannosi della contraffazione e della pirateria.
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Il commercio di prodotti contraffatti è un problema socio-economico su scala mondiale e di lunga data, che sta crescendo in termini di dimensioni e portata mettendo alla prova l’efficacia dei sistemi di governance, la produttività delle aziende e il benessere dei consumatori, in quanto diventa un’importante fonte di reddito per la criminalità organizzata.
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Il presente capitolo pone le basi metodologiche dello studioillustrando in una prospettiva sia quantitativa sia relativa l’importanza della Proprietà Intellettuale per l’economia italiana nonché gli ingenti danni causati dalla sua violazione. Prosegue poi introducendo due distinzioni: quella tra prodotti contraffatti introdotti illegalmente in Italia e violazioni dei DPI dei rispettivi titolari italiani e quella tra mercato primario e secondario per le merci contraffatte e piratate. Il capitolo si chiude identificando le sette categorie di effetti di questo commercio illegale, ognuna delle quali sarà esaminata in dettaglio nell’analisi successiva.
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Il presente capitolo descrive nei tratti essenziali le vittime, il volume e le conseguenze economiche delle importazioni di prodotti contraffatti e piratati in Italia. Elenca le principali economie di provenienza dei prodotti sequestrati dalla dogana italiana e mette a confronto la possibilità per ogni Paese di essere fonte di merci contraffatte vendute in Italia. Descrive poi le tipologie di prodotti maggiormente oggetto di contraffazione e, adottando un nuovo metodo appositamente ideato, quantifica il grado di contraffazione per ciascuna di esse. Si passa poi a distinguere tra mercati primari e secondari e viene analizzato il fattore di “danno ai consumatori”. Il capitolo si conclude con un’analisi degli effetti dannosi della contraffazione per l’economia italiana in termini di benessere dei consumatori, mancate vendite, perdita di posti di lavoro e mancato gettito fiscale per il governo.
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Il presente capitolo valuta i danni causati dalla violazione dei Diritti di Proprietà Intellettuale nel commercio mondiale. Dopo aver descritto chi viene particolarmente penalizzato da questa attività illecita, l’analisi prosegue prendendo in considerazione la portata e il volume di tali violazioni. Vengono presentate le principali economie di provenienza e di destinazione delle merci contraffatte che violano i DPI italiani. L’attenzione si concentra poi sui prodotti italiani maggiormente a rischio di contraffazione, con una peculiare analisi quantitativa che ne definisce l’effettivo livello di vulnerabilità. Vengono fatte distinzioni tra mercato primario e secondario. Infine, si valutano gli effetti dannosi della violazione dei DPI sull’economia italiana, ancora una volta in termini di mancate vendite, perdita di posti di lavoro e mancato gettito fiscale per l’amministrazione pubblica.
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Questo studio presenta gli effetti economici diretti della contraffazione sui consumatori italiani, sul settore manifatturiero e del commercio al dettaglio, e sul governo italiano. I risultati dello studio rappresentano un supporto per i decision-maker del settore pubblico e privato nella formulazione di risposte efficaci, coesive e suffragate da elementi concreti al rischio della contraffazione. Inoltre, il metodo sviluppato per il presente studio può essere riutilizzato per determinare periodicamente la portata dei danni causati dalla contraffazione sull’economia italiana.
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L’esatta quantificazione e misurazione delle perdite provocate dai prodotti contraffatti che vengono introdotti illegalmente in Italia e dalle violazioni dei DPI dei titolari di diritti di PI residenti in Italia nel commercio mondiale per i consumatori italiani, il commercio all’ingrosso e al dettaglio e il governo potrebbe risultare aleatoria in quanto la natura illegale della contraffazione implica che i dati disponibili sono verosimilmente ben lontani dal produrre gli elementi necessari per formulare una solida analisi e definire delle politiche (Riquadro A.1). In altre parole, qualsiasi analisi quantitativa del settore del commercio di prodotti contraffatti deve iniziare con il determinare il tipo di dati statistici disponibili utili ad analizzare in modo più approfondito il fenomeno.
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